Partire, ultimamente, è sempre un po’ come tornare. Che sia in una direzione o nell’altra. Un tornare a casa, comunque.
Ma questa volta il mio rientro preannuncia un qualcosa di diverso: un nuovo trasloco. Un rientro temporaneo, prima di trovare una nuova dimensione, in una nuova città, con un nuovo lavoro e una nuova casa. Ci sarà una nuova quotidianità da reinventare e nuovi spazi di cui appropriarsi. Spazi cittadini che tendono all’infinito specchiandosi sulle onde del mare.
E così, per ora, resto in attesa. Aspetto che tutto si concretizzi, fingendo scetticismo e nonchalance per non pensarci troppo.
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1 febbraio 2010 at 12:52
Improvvisamente anche se hai un posto dove mettere le tue cose, l’idea di casa non esiste più… Vedrai un giorno, quando te ne andrai, di colpo non ci sarà più. Non potrai tornare indietro. Come avere nostalgia di un posto che neanche esiste.
2 febbraio 2010 at 10:18
Devo confessare che rimane sempre un senso di nostalgia, almeno per me, di tutte le case che ho abitato… e penso sia normale ogni qual volta riesci a fare di un luogo qualunque la TUA casa.
1 febbraio 2010 at 22:38
partire-tornare-cambiare credo faccia un po’ paura, però è una cosa bella. E’emozionante.
in bocca al lupo per queste nuove emozioni.
2 febbraio 2010 at 10:20
Sì, è molto emozionante! Non si vede l’ora di iniziare a costruire. La parte peggiore è l’attesa.
Crepi il lupo (questo povero lupo, bisognerebbe trovare un augurio meno truculento 😀 )
1 febbraio 2010 at 22:51
non è un bel momento? io adoro i ritorni in cui si può cambiare qualcosa. specie se si deve costruire qualcosa di nuovo.
2 febbraio 2010 at 10:22
Oh sì, altro che se lo è. Molto emozionante! Non vedo l’ora di inziare a installarmi.
2 febbraio 2010 at 11:27
Ah come ti capisco ! Attesa , emozione , curiosità , ansia , agitazione : le emozioni proprie del cambiamento , di una vita che riparte , di uno sguardo che esplora nuovi mondi , nuovi cieli .
Io dovrò aspettare ancora un pò :l’attesa è respiro mozzato , stomaco a testa in giù !
In bocca al lupo …con nonchalance!!!
3 febbraio 2010 at 16:32
L’attesa è la parte peggiore, ma è anche una fase di progettazione ricca e proficua.
Spero poi di saperli realizzare.
Crepi… sempre con nonchalance!!! 😉