Tra le letture di questi mesi estivi – acquisto imprevisto, ispirato dalle illuminanti parole di un illuminato membro della nuova generazione di scrittori italiani – c’è Spaesamento, del siciliano Giorgio Vasta.
Seducente e affascinante, la ‘testa’ di Vasta alimenta un discorso su quel rapporto tra regionalismo e nazionalismo che provoca nelle ipercinetiche ultime generazioni un senso di spaesamento dovuto al raffronto tra una vita ancorata a un luogo spazio-temporale circoscritto e delimitato da caratterizzazioni social-regionali, e quella vita scelta da un sempre maggior numero di individui che tende al più lontano orizzonte nazional-popolare, quando non si vuole, addirittura, internazionale.
Condividere questo suo senso di spaesamento viene spontaneo a chi è partito, ha lasciato, e per varie vicissitudini e con varia frequenza si è trovato a tornare.
Ed è proprio dal ritorno che parte Vasta. Da un ritorno alle origini che sembra ormai ridotto ad un puro senso di disorientamento, spaesamento appunto, non perché ciò che ci si ritrova sia cambiato. Anzi, tutto pare immutato e immutabile. Solo il soggetto pensante sembra aver acquisito, con l’allontanamento, una coscienza e una consapevolezza nuove. All’occhio indagatore, ciò che un tempo era familiare e normale appare quasi come il frutto di una disfunzione spazio-temporale dove l’incedere è quasi stasi.
Al di là, tutto s-corre.
Il libro di Giorgio Vasta è massiccio, pesante, metallico. Non si adatta ad un lettura leggera e veloce, si concede poche pagine per volta, necessita di svariate pause. È un racconto afoso, come le estati siciliane. Se ne consiglia la lettura in periodi di frescura, se non addirittura nel freddo inverno, quando la mente è sufficientemente allenata ad affrontare letture impegnative. Questo Spaesamento – massiccio e pesante malgrado le sue 117 pagine! – ci conforta con quella dedica, poco probabilmente casuale, che l’autore ha lasciato in memoria di quel «nostro spaesamento» comune.
E per concludere mi viene da dire a voi ciò che dissi a lui: «Straordinaria capacità d’analisi!»
Desista dalla lettura chi ha ancora la mente in ferie. Lettore avvisato…
• Edizione disponibile
Giorgio Vasta, Spaesamento, Laterza, 9,50€
© kokeicha
8 settembre 2010 at 11:40
OK ho preso nota… mi hai convinto quasi quasi lo leggo! 🙂
8 settembre 2010 at 19:37
Temeraria… bene, bene. Mi fai sapere che ne pensi del libro di Vasta, se lo leggi?
8 settembre 2010 at 13:20
Lettura curiosa… interessante davvero. 🙂
8 settembre 2010 at 19:40
Lettura importante… io non ho potuto fare a meno di immedesimarmi in quel suo senso di spaesamento e di ritrovare tutta la pensantezza, l’afa, il senso di estraniamento descritti dallo scrittore.
Ho sbagliato periodo per leggerlo. Luglio non era il mese più adatto, ho avuto bisogno di più tappe! Troppa afa e troppo caldo anche fuori dal libro 😉
8 settembre 2010 at 20:11
..e ad agosto come era la temperatura? 😉
8 settembre 2010 at 22:07
È stata un’estate molto calda, almeno dalle mie parti!
10 settembre 2010 at 12:55
Troppo bello questo post sai? Bello perché sei riuscita a suscitare in me la curiosità necessaria ad affrontare una lettura che adesso per me può essere giusta. Si è spaesati per molte ragioni in effetti!
13 settembre 2010 at 15:23
Grazie mille! In effetti, condividere questo senso di spaesamento può aiutarci a sentirci meno spaesati… 🙂
fammi sapere! 😉
24 settembre 2010 at 18:24
Lo leggerò un po’ per volta.
E nel frattempo, questa tua recensione la metto in The best… foto dell’autore compresa.
Ok? 😉
4 ottobre 2010 at 14:17
Ok, Arthur e scusa per il contrattempo 😉
22 gennaio 2011 at 14:22
‘Dove l’incedere è quasi stasi’. Mi è piaciuta molto la recensione. Mi viene in mente un articolo sul mio blog!
http://vongolemerluzzi.wordpress.com/2011/01/17/in-difesa-del-sig-a-r/
PS devo leggerlo!